1. |
ANTIFA
03:05
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antifa
Sono l’idea che non è mai cambiata
non si trascina si vola in gloria
sono mia nonna con la bici una staffetta sono mio nonno partigiano nella macchia sono mio padre operaio lotta armata sono mia madre libertaria
sono l’idea con cui la morte non può niente sono le grida del cordone caricato
ed il silenzio dopo il boato
la solida certezza di contare su ogni testa
non mi sentirò mai solo nella storia che verrà questa vita
questa vita è tutta antifa
questa vita è tutta antifa
sono il momento giusto per il sabotaggio il buon istinto di divulgazione
a organizzare un selettivo boicottaggio sono il pensiero prima dell’azione
sono benzina che porta carovane nessuna razza solo vite umane dove c’è lotta e resistenza solidarietà internazionale
sono le grida del cordone caricato ed il silenzio dopo il boato
sono le grida del cordone caricato ed il silenzio
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2. |
VENERDì
03:20
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venerdì
Roba di prima qualità
nella competizione il meglio si vedrà
la grande produzione abbatterà quei costi siamo coi capi bassi da sempre dico certo ad ogni condizione purché riconosciuta
la gratificazione finché rimango in piedi
poi parlan di controlli al giorno fan tre morti noi intorno abbiamo i crolli
venerdì deve arrivare
è venerdì ed è un miracolo che io sia qui menomale è venerdì
zero per la sicurezza finire sani e salvi sarebbe la premessa però come promessa dovete stare zitti con chi può mettere i sigilli
falsi sono stati fatti tutti i documenti
che valutan gli impatti sull’uomo
e sugli ambienti il motto è sempre quello
è bastato quell’errore di una volta
la percentuale sopra la mia testa
sono io uno su un milione sono io
ora che non c’è più il corpo qui a nutrirti con velocità dovrai sostituirmi
il prodotto non esiste senza la produzione di un buon lavorator che campa
fino alla pensione
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3. |
SOS
04:18
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sos
L’uguaglianza dentro al bagno
l’amore per un auto la sicurezza la sicurezza l’autostima in una mazzetta
la fede per la fabbrichetta
nel carrello nel carrello la felicità
lo sport che diventa cultura democrazia una scommessa
nella mia testa nella mia testa i crampi la mano stretta sulle fronti delle genti
prima prendono sotto controllo
i corpi i ruoli e la storia e quelli col sonno profondo perdono idee e memoria
e noi presi dagli sos
anello anello di catena
un segmento di mercato
che si gode lo scenario di consigli su consigli ed ogni meraviglia è una palla alla mia caviglia
la massificazione ha spostato l’individuo
dalla culla del pensiero a una cella
di consumo in adorazione al mito il volere si
è perduto non si vive più la vita presi dagli sos
sono sotto controllo
i corpi i ruoli e la storia e quelli col sonno profondo, perdono idee e memoria
e noi presi dagli sos
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4. |
GIOSTRA
03:43
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giostra
Utili siamo considerati utili
facciamo parte dell’arredo
lavora e spendi tutti i soldi
finche non ci vedranno morti assomigliamo a portafogli
tra quel che entra e quel che esce vedono economia che cresce
stupidi con quelle facce poi da stupidi costretti a dire sempre si
finche non finiranno gli utili per questa economia morente dal terzo mondo all’occidente qua sulla giostra viene il vizio far della storia un precipizio
vennero al mio orecchio
a dire di non perder tempo sei stato sempre contro
da solo non lo cambi il vento adesso tutti in cerchio nessuno salta il turno
la giostra dello stento
si gira tutto il mondo
e salgono potenti dimenticando ieri
quando quei desideri sembravano gia qua
discorsi che sento discorsi che servon per calmare tutta la nazione
tu sia sfruttato o sfruttatore
la giostra gira e gira forte
non è guidata dalla sorte
perché la giostra è un’invenzione come la pubblica opinione
soli nella giostra non si può fare senza
solo sopravvivenza al giro della giostra girando noi speriamo che saltino i bulloni
e tutti gli ingranaggi che si incastrano agli eventi non saranno mai contenti fino a quando dagli stenti consumati i consumanti
e adesso tutti a segno sento gridare aiuto la giostra dello stento qualche sopravvissuto che scende ormai da un’oggi un’oggi ormai perduto la giostra dello stento
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5. |
WELCOME
02:16
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welcome
La fila ancora è lunga manca l’aria qua timbro e firma la mia vetta la normalità scappi e rischi gente armata la mia casa rasa come tutta la città
dalla barca alla sabbia dalla sabbia fino ai CIE poi dai CIE alla strada dalla strada alla galera no non sono come te
per mano tengo un figlio
nell’altra tengo un foglio
dormiamo ogni notte
più vicino al bordo occhi puntati e scudi e all’angolo la giacca di un passeur
scappare è la mia pena
ma dove sta l’imbroglio
che promise un premio al mondo noi al centro del bersaglio
sono bombe made in italy che fanno paura ripudiate anche la guerra ma c’è complicità
sono l’esodo che in parte ti aspettavi da anni
vengo qua non porto armi vengo qua non porto armi vengo qua non porto armi
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6. |
LA BELLE CRISE
03:55
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la belle crisi
Nella mia città non è cambiato niente
si vedono soltanto le storie della gente
la macchina la casa e le assicurazioni
son le preoccupazioni che rendon tutti uguali
allora occhi osceni si pubblicizza il caso
è nato come pubblico per ritornar privato rincari ed i rialzi son come contraccolpi
di un fucile che rincula e consuma tutti quanti
gli industriali qua ricorrono al suicidio
un Equitalia che ti ascolta da vicino
il vecchio operaio è sempre più tenace conclude la giornata e in silenzio si da pace
cosa vuoi che sia
cosa vuoi che sia
è colpa mia è colpa mia
individualità o pensiero collettivo
siam tutti della terra ma ognuno ha il suo giardino pur seminando bene ti mancherà il respiro per salire salire salire quel gradino
però la verità coperta da un’appanno
si misurò ai miei occhi con un colpo di straccio infatti nella storia a fare da potente
il papa il re e chi non ha mai niente
ma se la colpa non è mia devo sapere di chi chi non risolve ed ai problemi mi fa dire di si
questo mi fa stare sempre peggio
ogni giorno io mi sento
come brace che scotta nascosta ed avvolta nella cenere avrai spento la fiamma ma non credere che mi senta da solo ti sbagli siamo tanti a starcene qua avrai spento la fiamma ma non la realtà
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7. |
DEPISTAGGIO
03:50
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depistaggio
Regola uno comanda l’ufficiale
regola due calma tutti i presenti
regola tre dividi i testimoni
ok adesso chiama le televisioni
aspetta ogni mattina la news ben affilata pungerà negli occhi come slogan da parata infondere fiducia con un sacco di feedback e dire a tutto il mondo ohYhea!
il depistaggio ma su di me nessun effetto, abbaglio sento la polvere sul volto ma su di me nessun effetto
testate cubitali le pietre della storia
ma non ci sono basi su cui stare con le suola ogni fontana è fonte e sgorga per il gregge il gregge sputa il sangue
la vera notizia non trova spazio e rimane sconfitta
se il fatto è vicino l’occhio è distante
se il fatto è lontano tremano le gambe
un piatto vuoto a testa riempiamoci la pancia show del dolore lunedì
il depistaggio è un veicolo per il controllo e l’abbaglio a premere forte sul volto
ma non fa mai effetto su me
non fa mai effetto su me
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8. |
NOCIVA CITTA'
03:27
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nociva città
Nociva città è tutto blu i gatti e i tetti sono blu lampioni e strade sono blu
il fumo che esce dalle fabbriche è blu
sono blu tutti i bambini ed i loro balocchi mi sa che ho un bel problema agli occhi
nociva città acqua amara sarà lo schifo ch’è nell’aria amari i frutti amaro il pane amare son le lacrime sulle labbra amaro il percolato che scende giù nella grotta non mi funziona più la bocca a tutto ci si abitua
nociva città
città nociva siamo qua
città di positivi
qua tutto costa meno città cimitero
nelle mie orecchie solo rumore
e dal mio naso più niente si sente
è un po di tempo che non vedo il sole
sulla mia pelle bianca solo qualche macchia tra le tempie sento le voci capto frequenze dai ripetitori tante parole ma i fatti sono pochi città nociva città nociva
tra mille anni studieranno Nociva
come noi oggi le rovine di Roma
se scavi trovi schede madri ferri caldi ed ossa dopo mille anni ancora la scossa sarà nociva la città leggenda nociva diranno nociva diranno finì per indifferenza
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9. |
MALATO
03:50
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malato
Duro limite alla specie
appannaggio di complicità
regolare evoluzioni
differenze solo tra servi e padroni maturate sui confini naturali proprietà forte brillano quei fini fantasie
per lo scambio in libertà
il lungo passo e il braccio armato della legge a difendere le stelle
commercio malato di merce malata maledizione umana
di umani di beni primari voluti sfruttati commercio malato di merce malata maledizione umana
di umani di beni primari voluti sfruttati
schivi d’emarginazione schiavi da minorità
al comando un’ossessione comandata d’antiumanità mischia il dollaro col siclo ed il sangue con i mari tutti uguali tranne il primo gelosie tra carenze capitali
è questo il lungo passo di popoli e governi falcate a fiato corto futuri differenti
ed ogni passo avanti figlio di storia dietro destini assai distanti ma la storia è un ciclo nero
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10. |
ZERO
04:51
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zero
l’insoddisfazione su ogni volto alle spalle un passato che non ha fruttato e davanti un futuro che non offre niente muri di persone individualità sociale e l’auto ammirazione
il tenore di vita appeso a quel dito
like social network il riflesso d’assenso è lo specchio di un falso consenso
esodati dagli anni 60 lavori una vita sogni la vacanza i bei tempi di un’estate al mare non ritorneranno con gli anni a venire perché
abbagliate le menti dal nuovo prodotto scartato ed esposto in vetrina a riempire di sabbia le crepe a un paese in rovina che si beve di tutto e raccoglie la sfida di avere ogni giorno ragione
la precisazione che fuga il vero in questione
starai solo in compagnia del tuo abbaglio sulla vetta più alta del mondo
non hai tempo di guardarti attorno siamo tutti quanti abbagliati con te
perchè, siamo in difficoltà non solo per l’economia anche per etica generazione zero col solo desiderio di possedere tutto
di possedere se generazione zero
è un incubo ma è vero di possedere tutto
di possedere se generazione zero
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